sabato 7 dicembre 2013

Ucraina, terra di conquista per l'UE

Durante la conferenza stampa di Letta e Putin a Trieste il 26 novembre 2013, fui proprio io a svolgere la traduzione simultanea sul canale televisivo russo di Stato Russia 24. Voglio dire che so di cosa sto parlando. Per ovvie ragioni di spazio, non posso riportare per intero l'intervento di Putin. Voglio però citarne alcuni passaggi, quelli relativi alle vicende ucraine, a seguito della scontata domanda del corrispondente RAI Alessandro Cassieri.

L’Ucraina è uno Stato sovrano, deve decidere autonomamente. Per quanto riguarda le asperità fra Mosca e Bruxelles, forse è proprio qui che sono insiti tutti i problemi. Mi permetto di esplicitare qui le nostre posizioni sulla vicenda. Tra la Russia e l’Ucraina è stato firmato ed è in vigore un accordo sulla zona di libero commercio. Ciò significa che su tutta una serie di posizioni doganali chiave i tassi sono azzerati. In tale accordo è stabilito che se una delle parti sigla accordi con una parte terza, qualunque altro Paese partecipante all’accordo sulla zona di libero commercio ha diritto di recedere dall’accordo stesso, oppure di ritirare quelle agevolazioni che vengono concesse al Paese partner nell’ambito di questo accordo.

Se l’Ucraina firma un accordo sulla costituzione di una zona di libero commercio con l’Unione Europea, essa si assume l’obbligo, e non sono sicuro che lo sappiate, due mesi dopo la firma, di ridurre i tassi doganali dell’85%, e due anni dopo addirittura del 95%. Ciò significa che se noi dovessimo mantenere l’accordo di libero commercio con l’Ucraina, abbiamo tutte le ragioni per ritenere che le merci europee, attraverso l’Ucraina, giungeranno direttamente sul nostro mercato, o come merci europee, o ufficialmente come merci ucraine. Per la nostra economia, ciò costituisce una minaccia reale.

Ecco perché chiederei ai nostri amici a Bruxelles, ai miei buoni amici personali della Commissione Europea, di astenersi da certe brusche affermazioni. Che cosa dobbiamo fare per compiacere loro, strozzare interi settori della nostra economia? In taluni Paesi europei attualmente la disoccupazione ha raggiunto il 25%, ed il 40% tra i giovani. Nella Federazione Russa, la disoccupazione costituisce il 5,2-5,3%, tra le più basse della nostra storia recente.

Ritengo che si debba depoliticizzare questo tema e concordare con la proposta del Presidente Janukovič e discutere tutti gli argomenti in formato trilaterale.

Come che sia, la scelta con chi firmare accordi di libero commercio, di rimanere nella zona di libero commercio con la Russia o meno, è una scelta sovrana dell’Ucraina stessa, e non c’è dubbio alcuno che rispetteremo questa scelta, quale che sia.

Ecco invece come riassume le dichiarazioni di Putin il mensile Russia Oggi, inserto de la Repubblica, in un suo redazionale (quindi, senza firma):

Putin ha affermato che “Kiev non può siglare accordi di libero scambio con l’Europa senza passare per il beneplacito della Russia”, visto che “così era stato deciso negli accordi firmati tra l’Ucraina e la Federazione solo pochi mesi fa”.

Incommentabile, senza scadere nel turpiloquio. Limitiamoci a dire che virgolettare delle affermazioni significa attribuirle, e se non corrispondono al vero, ciò è perseguibile penalmente, non si tratta più di opinioni del giornalista.

La Russia farebbe pesanti pressioni sull’Ucraina. Cosa dire di Barroso, che rifiuta la trilaterale in quanto ingerenza? Lo era anche quella degli Stati Uniti a Teheran nella Seconda guerra mondiale? O in Corea, in Vietnam, in Jugoslavia, in Afghanistan, in Iraq, in Libia, attualmente in Siria? Che dire di noti leader politici non solo lituani, ma soprattutto polacchi e segnatamente tedeschi che, anziché partecipare alla riunione dell’OSCE a Kiev, scendono in piazza e addirittura intervengono dal palco? Cos’è, una manifestazione di internazionalismo proletario?

Vedo i canali satellitari ucraini ed italiani riprendere le ragazzine più carine e definirle rivoluzionarie. No. Un rivoluzionario era Lenin, era Ernesto Guevara, era Nelson Mandela. Queste sono delle manifestanti. Soprattutto considero rivoluzionari chi lotta contro una dittatura, e trovo invece golpisti chi si presenta a libere elezioni democratiche, le perde e allora cerca di prendere il potere con la forza. Così è stato con Juščenko pochi anni fa, nel 2006 – e anche lì l’Unione Europea si è distinta, quanto a ingerenze – così è anche adesso, con il simbolo Timošenko, che invece in galera ci è finita perché avrebbe firmato dei contratti di fornitura gas troppo vantaggiosi per i russi. Insomma, i problemi ucraini sono tutti interni all’Ucraina stessa, sarebbe il caso di lasciare loro il privilegio di risolvere i problemi domestici senza i vari Kaczyński (il polacco più conservatore, cattolico e nazionalista che ci sia) e il liberista tedesco Westerwelle, ministro degli esteri, autore della decurtazione del welfare in Germania.

Su tutto questo il 6 dicembre 2013 presso la redazione italiana della radio di Stato russa La Voce della Russia si è svolta una interessante tavola rotonda, a cui ho partecipato, che consiglio vivamente di ascoltare a chi mi legge.

giovedì 28 febbraio 2013

Il voto degli italiani in Russia



Anche gli italiani all’estero hanno partecipato alle elezioni. Tre milioni e mezzo nel mondo gli iscritti all’AIRE (di questi, quest’anno ha votato oltre un milione), circa due milioni nella circoscrizione Europa (con poco meno di mezzo milione di votanti, da non confondersi con l’UE), appena 1.674 nella Federazione Russa (708 votanti), di questi quasi un migliaio a Mosca. Inutile qui riportare i risultati in Italia, sono già ben noti agli italiani. Più interessante vedere gli umori tra i cittadini italiani residenti permanentemente in Russia. Per varie ragioni.

La prima è che, pur trattandosi di un numero risibile, parliamo di una comunità che smuove capitali davvero impressionanti, nella bilancia commerciale dei nostri due Paesi. In secondo luogo, da quando esiste la legge sul voto per corrispondenza, è questa la terza volta che gli italiani all’estero hanno la possibilità di partecipare ai destini del loro Paese, e quindi comincia ad essere fattibile un raffronto con le consultazioni precedenti (solo 2006 e 2008, poiché nei Paesi extra-UE non si può votare per le Europee). Infine, perché si è sempre votato in modo diverso da come si vota in Italia: per i singoli Partiti anziché per le coalizioni quando in Italia si è votato per le coalizioni anziché per i Partiti, e viceversa, ed esprimendo preferenze quando in Italia non si possono esprimere, e viceversa.

Con queste doverose premesse, visto anche il numero esiguo di liste presenti in scheda, e nonostante gli sconvolgimenti nelle denominazioni di questi ultimi anni, è possibile ricollegare gli orientamenti a determinati macro-indirizzi.

Intanto, l’affluenza. 40,86% nel 2006 (in Italia, 83,62%), 36,26% nel 2008 (80,51%), 42,29% nel 2013 (75,19%). Dunque, balzo in avanti in Russia a fronte di una progressiva erosione in Italia. Trascurabili le schede bianche e annullate: undici (2,24%, in Italia 2,91%) nel 2006, addirittura zero (0%, Italia 3,74%) nel 2008, ma ben 58 (corrispondenti all’8,18%, Italia 3,59%) nel 2013.

Adesso i risultati veri e propri, in alcuni casi piuttosto sorprendenti. Qui non ci sono mai stati gli italiani con le valigie di cartone, non è mai stato un Paese di tradizionale emigrazione italiana, la stragrande maggioranza sono imprenditori. Indipendentemente da come la si pensi, è abbastanza prevedibile che in larga misura essi votino per il centrodestra (o conservatori, moderati, chiamiamoli come vogliamo, la sostanza non cambia). Repetita juvant, non parliamo di coalizioni governative, ma di umori. Invece, nulla di tutto questo.

Centrosinistra. Nel 2006 L’Unione di Prodi prese il 47,24% (47,51% in Italia). Assieme al 2,51 dell’IdV (2,30%), si arriva al 49,75 (49,81%). UDEur, zero assoluto (1,40% in Italia). Insomma, nessuna differenza sostanziale. Dopo i risultati, evidentemente giudicati insoddisfacenti, del governo di centrosinistra, nel 2008 il PD si attesta al 42,22% (33,18% in Italia), cui tuttavia, per completezza, occorre aggiungere il 2,47 della Sinistra Arcobaleno (3,08 in Italia), altrettanto per l’IdV (4,37 in Italia), il 2,22 di Sinistra Critica (0,46) e lo 0,25 del Partito Socialista (0,98), arrivando al 49,63 complessivo (42,07). In Italia, rispetto alla Russia, ci rimette di molto il PD. Nel 2013, il PD è al 25,23 (25,41 in Italia), SEL al 3,23 (3,20), Rivoluzione Civile allo 0,76 (2,24), Partito Comunista (avete inteso bene: all’estero esiste) allo 0,92. Totale, 30,14% (30,85).

Centrodestra. 2006, Forza Italia appena (paragonate questi dati, e anche quelli degli altri Partiti, con il voto in Italia) al 26,13% (23,72). Aggiungiamo l’UDC (all’epoca, alleata) al 7,79 (6,76), Lega Nord al 5,09 (4,58). Si arriva al 39,01 (35,06). 2008, quadro ben diverso (vedi centrosinistra), ma comunque 45,93% al PDL (37,38), e non si può aggiungere l’UDC, uscita dalla coalizione, che comunque è crollata, con l’1,48 (5,62). 2013, PDL 23,38%, non c’è altro (21,56 in Italia).

Centro. Doveroso ripetere che si parla di umori, per questo troverete alcune ripetizioni. 2006, UDC al 7,79% (6,76), UDEur zero (1,40). 2008, UDC 1,48, null’altro (5,62). Ben diverso il quadro nel 2013: Scelta Civica (Monti) 17,69% (8,30 in Italia). Ragguardevole.

Destra. 2006, appena lo 0,75 l’Alternativa Sociale di Mussolini (0,67), mentre nel 2008 la Destra – Fiamma Tricolore (Santanchè) arriva al 2,72 (2,43). Nel 2013 non c’è nessuna lista dichiaratamente di destra (in Italia, tra la Destra di Storace, Fratelli d’Italia, Forza Nuova, Casapound e Fiamma Tricolore si arriva al 3,12).

Sinistra. Più che altro, in questo caso è interessante vedere la differenza tra i Partiti minori schierati col centrosinistra e quelli che non si sono schierati. Nel 2006, erano tutti nell’Unione di Prodi. Nel 2008, la Sinistra Arcobaleno prese il 2,47 (3,08), ma Sinistra Critica (fuori da questa logica) prese il 2,22 (0,46). Abbastanza probabile che, nel 2013, l’ex Arcobaleno abbia votato per SEL, e gli elettori di Sinistra Critica per il Partito Comunista (in entrambe le tornate, unica falce e martello). Ebbene, SEL al 3,23%, e PC allo 0,92. Molto probabile che i voti di Rivoluzione Civile (Ingroia), 0,76% (2,24 in Italia), siano collocabili in questo contesto, ma non è possibile giudicare se siano tra quelli “schierati” o meno.

Movimento 5 stelle. Ovviamente, nessun raffronto, ma è importante informare che nel 2013 in Russia ha preso il 23,23%, a fronte del 25,55 in Italia.

Altre liste non collocabili. Non esistevano nel 2006. Nel 2008, la lista “Valori e Futuro” (quella di Emanuele Filiberto) ha preso zero. 2013, “Fare per Fermare il Declino” (di Giannino) 4,15% (1,12 in Italia).

A conclusione, qui fuori dall’Italia è importante monitorare, pur se in un contesto di una manciata di voti, le liste “tipiche” da italiani all’estero. 2006, “Per l’Italia nel Mondo” (Tremaglia) ben il 9,30%; “Partito degli Italiani nel Mondo” (lista “civetta”?) 1,01%; “L’altra Sicilia per il Sud” 0,25%; “Amare l’Italia” zero; totale, 10,31%, non poco. 2008, “L’altra Sicilia per il Sud” mantiene il suo 0,25%, ma non c’è nessun altro. 2013, Movimento Associativo Italiani all’Estero 1,38%. Non essendoci altre liste analoghe, dovrebbe essere la “summa” delle elezioni precedenti.

Riassumiamo analogie e differenze.

In Italia Grillo è il primo Partito, i Democratici il secondo, il PDL il terzo. Le differenze sono minime. Tutti insieme rappresentano oltre il 70%. Italia ingovernabile. In Russia i Democratici sono il primo Partito, il PDL il secondo, Grillo il terzo. Le differenze sono minime. Tutti insieme superano il 70%. Dipendesse dagli italiani in Russia, l’Italia sarebbe ingovernabile.

Monti passa per fautore di un’Europa forte ad ogni costo. Per questo in Italia è stato punito, e sempre per questo tra gli italiani all’estero è stato premiato. La Russia non fa eccezione, Monti prende il doppio di quel che ha preso in Italia.

Camera dei Deputati - 24-25 febbraio 2013
Liste Mosca Pietroburgo Russia
Voti % Voti % Voti %
Partito Democratico 0,0% 0,0% 164 25,23%
Popolo della Libertà 0,0% 0,0% 152 23,38%
Movimento Cinque Stelle 0,0% 0,0% 151 23,23%
Con Monti per l'Italia 0,0% 0,0% 115 17,69%
Fare per Fermare il Declino 0,0% 0,0% 27 4,15%
Sinistra Ecologia Libertà 0,0% 0,0% 21 3,23%
Movimento Associativo Italiani all'Estero 0,0% 0,0% 9 1,38%
Partito Comunista 0,0% 0,0% 6 0,92%
Rivoluzione Civile 0,0% 0,0% 5 0,76%
Elettori 1.674
Votanti 0,0% 0,0% 708 42,29%
Schede bianche 2 0,28%
Schede non valide (bianche incluse) 58 8,18%

Senato della Repubblica - 24-25 febbraio 2013
Liste Mosca Pietroburgo Russia
Voti % Voti % Voti %
Rivoluzione Civile 0,0% 0,0% 0,0%
Partito Democratico 0,0% 0,0% 0,0%
Popolo della Libertà 0,0% 0,0% 0,0%
Movimento Cinque Stelle 0,0% 0,0% 0,0%
Fare per Fermare il Declino 0,0% 0,0% 0,0%
Partito Comunista 0,0% 0,0% 0,0%
Con Monti per l'Italia 0,0% 0,0% 0,0%
Elettori
Votanti 0,0% 0,0% 0,0%
Schede bianche
Schede non valide (bianche incluse)
Fonte:

Camera dei Deputati - 13 aprile 2008
Liste Mosca Pietroburgo Russia
Voti % Voti % Voti %
Popolo della Libertà 168 46,54% 18 40,91% 186 45,93%
Partito Democratico 154 42,66% 17 38,64% 171 42,22%
La Destra - Fiamma Tricolore 10 2,77% 1 2,27% 11 2,72%
La Sinistra l'Arcobaleno 9 2,49% 1 2,27% 10 2,47%
Di Pietro Italia dei Valori 7 1,94% 3 6,82% 10 2,47%
Sinistra Critica 6 1,66% 3 6,82% 9 2,22%
Unione di Centro 5 1,39% 1 2,27% 6 1,48%
L'altra Sicilia per il Sud 1 0,28% 0 0,00% 1 0,25%
Partito Socialista 1 0,28% 0 0,00% 1 0,25%
Valori e Futuro 0 0,00% 0 0,00% 0 0,00%
Elettori 1.013 104 1.117
Votanti 361 35,64% 44 42,31% 405 36,26%
Schede bianche 0 0 0
Schede non valide (bianche incluse) 0 0 0

Senato della Repubblica - 13 aprile 2008
Liste Mosca Pietroburgo Russia
Voti % Voti % Voti %
Popolo della Libertà 164 47,13% 17 39,53% 181 46,29%
Partito Democratico 149 42,82% 18 41,86% 167 42,71%
Di Pietro Italia dei Valori 9 2,59% 3 6,98% 12 3,07%
La Destra - Fiamma Tricolore 9 2,59% 2 4,65% 11 2,81%
Sinistra Critica 7 2,01% 1 2,33% 8 2,05%
La Sinistra l'Arcobaleno 5 1,44% 1 2,33% 6 1,53%
Unione di Centro 5 1,44% 1 2,33% 6 1,53%
Partito Socialista 0 0,00% 0 0,00% 0 0,00%
L'altra Sicilia per il Sud 0 0,00% 0 0,00% 0 0,00%
Elettori 977 100 1.077
Votanti 348 35,62% 46 46,00% 394 36,58%
Schede bianche 0 1 1
Schede non valide (bianche incluse) 0 3 3

Camera dei Deputati - 9 aprile 2006
Liste Mosca Pietroburgo Russia
Voti % Voti % Voti %
L'Unione 167 45,75% 21 63,64% 188 47,24%
Forza Italia 99 27,12% 5 15,15% 104 26,13%
Per l'Italia nel Mondo 37 10,14% 0 0,00% 37 9,30%
Unione di Centro 28 7,67% 1 2,27% 31 7,79%
Lega Nord 20 5,48% 0 0,00% 20 5,03%
Di Pietro Italia dei Valori 7 1,92% 3 9,09% 10 2,51%
Partito degli Italiani nel Mondo 4 1,10% 0 0,00% 4 1,01%
Alternativa Sociale Mussolini 3 0,82% 0 0,00% 3 0,75%
L'altra Sicilia per il Sud 0 0,00% 1 3,03% 1 0,25%
Amare l'Italia 0 0,00% 0 0,00% 0 0,00%
U.D.EUR Popolari 0 0,00% 0 0,00% 0 0,00%
Elettori 908 93 1.001
Votanti 376 41,41% 33 35,48% 409 40,86%
Schede bianche 5 0 5
Schede non valide (bianche incluse) 11 0 11

Senato della Repubblica - 9 aprile 2006
Liste Mosca Pietroburgo Russia
Voti % Voti % Voti %
L'Unione 157 44,86% 21 65,63% 178 46,60%
Forza Italia 109 31,14% 5 15,63% 114 29,84%
Per l'Italia nel Mondo 33 9,43% 0 0,00% 33 8,64%
Unione di Centro 25 7,14% 1 3,13% 26 6,81%
Lega Nord 14 4,00% 0 0,00% 14 3,66%
Di Pietro Italia dei Valori 7 2,00% 3 9,38% 10 2,62%
Fiamma Tricolore 4 1,14% 1 3,13% 5 1,31%
Partito degli Italiani nel Mondo 1 0,29% 0 0,00% 1 0,26%
L'altra Sicilia per il Sud 0 0,00% 1 3,13% 1 0,26%
U.D.EUR Popolari 0 0,00% 0 0,00% 0 0,00%
Elettori 875 92 967
Votanti 360 41,14% 32 34,78% 392 40,54%
Schede bianche 4 0 4
Schede non valide (bianche incluse) 10 0 10
Fonte: Ministero dell'Interno

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