lunedì 13 dicembre 2010

Il fascino discreto del voto

Non di solo pane, come suol dirsi. Cerchiamo di essere anche un po' ludici, dateci una mano: votate quotidianamente questa foto! Dallo stesso IP, si può votare fino a dieci volte al giorno, facendo ogni volta "refresh" (F5). Per votare, cliccate sulla foto.

venerdì 3 dicembre 2010

I misteri del Denežnyj pereulok

A proposito delle presunte rivelazioni di Wikileaks, leggo su Repubblica:

Il documento rivelava l'identità del "contatto" che informa gli statunitensi. Si tratta di un funzionario dell'ambasciata italiana a Mosca, che nel cablogramma viene identificato per funzione, nome e cognome, seguiti da una parentesi che dice: "proteggere".

Io non credo molto a Wikileaks. Se però questo passaggio risultasse vero, ne risulterebbe che un funzionario dell'ambasciata, pagato con le tasse dei cittadini italiani, fa gli interessi di uno Stato straniero (gli USA) a scapito dell'Italia. Tecnicamente ciò viene definito "alto tradimento". Se Wilileaks ne fa nome e cognome, come mai Repubblica non lo riporta? E se invece, come penso e spero, è falso, perché non giunge smentita ufficiale, con tanto di nota formale di protesta?

L'originale lo trovate in Wikileaks.

sabato 2 ottobre 2010

Promuovere le imprese italiane in Russia

Grazie all'innovativo Portale Marketing Aziende si ha la possibilità di pubblicizzare, senza alcun onere, un'azienda ed il relativo sito web senza che siano necessarie specifiche competenze tecniche. In pochi minuti, si inseriscono i dati aziendali (nome azienda, recapiti, FOTO, LOGO, presentazione personalizzata, ...) ed il sistema crea automaticamente un'elegante Pagina Web Gratuita (per sempre!), con indirizzo unico e personalizzato (URL), il collegamento al suo Sito Web Aziendale e l’immediata visibilità su Facebook © In tal modo ogni azienda può ottenere il miglioramento del "Page Rank” del proprio sito, risalendo posizioni nei risultati delle ricerche effettuate con Google © ed altri motori di ricerca. Non sarà un caso se negli ultimi due mesi oltre 300 imprese hanno sfruttato questa opportunità. Per creare una Pagina Web, gratuita per sempre, è sufficiente cliccare sul seguente link :

Per maggiori informazioni visitare la home page del Portale



che riporta una comprensibile sintesi di tutti i vantaggi e servizi per gli utenti. Per valutare personalmente la professionalità della proposta, si suggerisce di visitare il Portale e/o le pagine delle aziende presenti, ad esempio:

La casa di Bury, San Pietroburgo:


Agriturismo Torre Galli – Tropea:
Sweet Borgo - Lucca:
Calzature de Tommaso: Roma, Torino, Napoli, Cosenza, Palermo, Milano, Bari:


mercoledì 15 settembre 2010

Software piratato legittimo?

Vorrei che prima leggeste il seguente articolo sul Corriere della Sera di Fabrizio Dragosei da Mosca: Repressione, Gates toglie l'alibi a Putin «Licenze Windows agli anti-regime». Poi tornate qui.

Già dal titolo, troviamo due opinioni, del tutto legittime – che però, come tali, sono opinabili – spacciate per dati di fatto, realtà assodate: che in Russia ci sia repressione e che in Russia ci sia un regime. Ed io, come a poker, vedo: le dichiarazioni – le tesi – sono una cosa, poi, però, ci vogliono le dimostrazioni.

Fabrizio Dragosei, che in questi anni ha ampiamente dimostrato di essere una fonte di informazione del tutto inaffidabile e pilotata, fa riferimento ad un articolo del New York Times. Nulla di male, per carità, nel fatto che il NYT faccia gli interessi del proprio Paese. A parte che quella di Dragosei è una vera e propria istigazione a delinquere, a commettere reato, ci si attenderebbe, tuttavia, che il Corsera faccia gli interessi dell’Italia. Dragosei è pagato dai lettori – italiani – per fare gli interessi degli USA?

Parliamo di sostanza. La Russia non fa parte dell’OMC (Organizzazione Mondiale del Commercio, così si chiama in italiano, non WTO). Non ne fa parte non per propria scelta, ma per decisione degli USA. Non facendone parte, non si capisce per quale perversa logica ne debba seguire i dettami.

Questo lo sa anche Bill Gates: in Russia, attualmente, Microsoft Office costa dai 150 ai 250 €, a seconda delle versioni. No, non piratato: ufficiale, con licenza. Nell’estate di due anni fa, alla Mondadori all’inizio di via Appia a Roma, era venduto a 700 €. Adesso ditemi voi chi sono i ladri. E quanto costa in realtà.

Ora vi rinfresco la memoria su come funzionava in Italia negli anni ’90. Non esisteva internet, ma esistevano le prime BBS in ambiente DOS. Da queste, scaricavo apposta – e in modo del tutto legale – immagini porno. La ragione? Conosco i miei polli. Trovavo regolarmente impiegati italiani di aziende (anche molto note, potrei fare nomi e cognomi) che in cambio mi fornivano copie di Windows 3.1, di Word 2, di Excel 4, di Access 2 su floppy da cinque pollici e un quarto (solo per Word ce ne volevano una decina). Ho smesso ormai da circa dieci anni, semplicemente perché, trasferitomi in Russia, qui costa meno comprare un computer con già installato Windows e Office.

Secondo Dragosei, Gates “offrirà ai gruppi sotto tiro una licenza speciale, inoltre Microsoft provvederà anche a pagare l’assistenza legale alle organizzazioni che si dovessero trovare comunque impelagate in una causa relativa all’uso del software”.

Qui la faccenda va oltre persino le limitate (intellettualmente) prospettive paventate da Dragosei. Pensateci bene. Berlusconi, dall’edilizia abusiva e dalle televisioni salvate da Craxi, è passato a governare il Paese. E’ la prima volta che Gates mette becco in questioni politiche, e non importa nemmeno se la sua iniziativa vi trovi concordi o meno. Tutto il mondo, tutte le società civili, aziende, il mondo produttivo, i Partiti, i governi, i Parlamenti, adopera i computer e usa Windows.

Siete pronti ad accettare supinamente, compiaciuti, che so io, un William Gates Presidente dell’unica superpotenza del mondo?

venerdì 20 agosto 2010

Diario torbiero, the final cut

Tra le tante nefandezze immeritate che molti provano un piacere quasi orgiastico a dire della Russia, ce n’è una in particolare che oggi sembrerebbe quasi avere conferma: il Paese delle esagerazioni e dei contrasti stridenti.

Per la prima volta da quando esistono le rilevazioni meteorologiche (per intenderci, quando qui veniva abolita la servitù della gleba e in Italia veniva unito il Paese), quest’anno abbiamo battuto tutti i record di temperatura: la più alta temperatura dell’estate, di luglio, di agosto, di ogni singola giornata e soprattutto assoluta. Più volte, nonostante la latitudine decisamente diversa da quella italiana, abbiamo superato i 40 gradi, surclassando senza sforzo alcuno qualunque temperatura italiana dell’estate 2010. Per una settimana (ma in Italia ancora ne parlano come se si trattasse di anni), a questo si è aggiunto un acre fumo di torba, che rendeva l’aria irrespirabile e la visione spettrale simile ad un panorama della bassa padana.

Ebbene, ancora mercoledì 18 agosto, in campagna, ero seminudo in veranda all’ombra, sorseggiando birra ghiacciata ed imprecando contro i cambiamenti climatici, grondando con 34 gradi all’ombra, ed oggi, venerdì 20 agosto, sono col maglione fatto da mia nonna buonanima più di un quarto di secolo fa, a 13 gradi, degustando vodka, nella vana speranza di smettere di tremare. Insomma, un’escursione di venti gradi in meno di 48 ore.

Dopodomani rientriamo urgentemente a Mosca, pur essendo ad appena 40 km ad oriente: i contrasti non fanno niente bene a mia moglie, che tra meno di un mese metterà al mondo il secondo pargolo bernardinifero. L’estate (qui) è finita: climaticamente e professionalmente si torna alla normalità. Almeno si spera.

Ogni anno, mi sorbisco decine di italiani che si lamentano del freddo in Russia. Quest’anno, da buon fetente quale mi vanto di essere, ricorderò loro quanto si siano lamentati del caldo estivo…

martedì 10 agosto 2010

Diario torbiero

Respiriamo porcherie da ormai più di 100 ore. Analogamente, in varie regioni limitrofe, da Samara a Nižnij Novgorod, Kirov, Ekaterinburg (qui bruciano 10.000 ettari), Voronež, con 200.000 ettari complessivi già bruciati, ed anche San Pietroburgo comincia ad accusare il colpo: tutti fumi provenienti da Mosca.

Le autorità moscovite hanno istituito dei centri d’accoglienza, frequentati prevalentemente da anziani e bambini. In metropolitana, da un capo all’altro dei convogli non si vede un accidente. Gli aerei last-minute sono presi d’assalto: Turchia, Finlandia, Montenegro, Croazia i Paesi più gettonati. Solo che le compagnie aeree occidentali, oltre che rifiutarsi di volare, hanno deciso di lucrare sulla disgrazia, ed hanno aumentato la tassa sul carburante, dai precedenti 40 agli attuali 100 $. A onor del vero, non sono gli unici a speculare: i prezzi per i ventilatori e i condizionatori stanno crescendo a dismisura, circa del 30%, arrivando a 2.000-2.500 € per questi ultimi, e la loro installazione è passata da 90 a 500 €. Quelli più a buon mercato, coreani, sono passati da 250 a 800 $. Un vero e proprio aggiotaggio, al punto da avere interessato il servizio di Stato antimonopolio.

Per i morti, ci sono circa 10.000 chiamate per le ambulanze al giorno. Normalmente, 360-380 morti al giorno, adesso 700.

Meteo. Niente pioggia. Oggi e domani tempeste magnetiche. Tra due – tre giorni si attende il vento prima da sud, poi da ovest, infine addirittura da nord, ma, per dirla con Šojgù, il capo della protezione civile, qualunque vento sarà meglio di quello attuale. Dovremmo così arrivare a superare la temperatura media statistica stagionale non più di 12 gradi (superiamo spesso i +40), ma di “appena” 6…

domenica 8 agosto 2010

Ennesima mia intervista a Radio Popolare sulla torba a Mosca

19:30 italiane (21:30 di Mosca) di oggi, domenica 8 agosto 2010, ennesima mia intervista su Radio Popolare. La taglieranno, è troppo lunga, eccovi il testo originario:

Circa il 60% delle zone umide della Terra sono costituite da torba. I depositi di torba coprono un totale di circa il 3% delle terre emerse. La torba è un fossile preistorico sotterraneo che generalmente si trova ad un metro e mezzo – due di profondità, pericoloso in quanto prende fuoco sotto terra, senza che uno ne sappia nulla finché non emerge il fuoco. Quando si scopre, è tardi. E’ la cosiddetta combustione naturale. In Germania, essa occupa il 5% del territorio, in Svezia il 14%, in Finlandia il 31% (storicamente, più si va a nord, più ce n’è). In Russia, dove ce n’è più che ovunque, ci si combatte da una vita, fin dal XIX secolo (dunque, lo zarismo, il sovietismo, il russismo, davvero non c’entrano).

Quest’anno abbiamo battuto tutti i record di temperatura da quando esistono le rilevazioni meteorologiche (per intenderci, quando qui veniva abolita la servitù della gleba e in Italia veniva unito il Paese): la più alta temperatura dell’estate, di luglio, finora di agosto e soprattutto assoluta. Più volte, nonostante la latitudine decisamente diversa da quella italiana, abbiamo superato i 40 gradi. Pare che tra una settimana finiscano i record, e con essi le mascherine e le lenzuola bagnate alle finestre.

Oggettivamente, gli Enti Locali, la Protezione Civile, il Ministero della Difesa e quello degli Interni, oltre a centinaia, migliaia di volontari, fanno il possibile: nei giorni scorsi il canto delle cutrettole veniva continuamente interrotto dai Canada Air (anche se qui non si chiamano così) e dagli elicotteri col cestello. Ora non più: la fitta coltre impedisce di vedere dove siano localizzati gli incendi, mentre i mezzi dei pompieri stentano a farsi strada tra gli alberi nei boschi, costretti a stendere i tubi flessibili per decine di chilometri, considerando che ci vuole circa una tonnellata di acqua per ogni metro quadro. All’alba ci si sveglia per la puzza di bruciato e si vede un pallido sole che sembra la luna, manco fossimo nella bassa padana, tipo Reggio Emilia.

Le cifre parlano più delle considerazioni politiche. Al momento, nella sola regione di Mosca ci sono 49 incendi, di cui 14 sono proprio i giacimenti di torba, mentre gli altri si trasmettono attraverso le corone degli arbusti. In totale vi lavorano 12.000 uomini, senza pensare alle analoghe situazioni in varie regioni limitrofe, da Samara a Nižnij Novgorod e Kirov, con le quali si arriva a circa 70 incendi. Ironia della sorte, il fumo che ha messo in ginocchio Mosca proviene dagli incendi che si trovano a 150 km a sud-est dalla capitale. In pratica, è il vento di nord-ovest a creare problemi, e nulla lascia presagire inversioni di rotta a breve termine. Sono cifre piuttosto normali, da queste parti, considerando che Mosca ha 11 milioni di abitanti residenti, che realmente in città quotidianamente ve ne sono poco meno di 20 milioni, e che la regione di Mosca con Mosca città arriva a 30 milioni di anime, praticamente il 20% della popolazione del Paese. Lo Stato ha stanziato 6 miliardi e mezzo di rubli – circa 165 milioni di euro – per la ricostruzione delle abitazioni distrutte, i lavori sono già iniziati.

Ieri, per la prima volta, la quantità di incendi domati ha superato quella dei nuovi focolai: 7 contro 6; ma le previsioni del tempo non lasciano presagire nulla di buono almeno fino a metà della prossima settimana. E’ già un miracolo che i tre aeroporti principali – quello di Šeremet’evo, di Domodedovo e di Vnukovo, rispettivamente a nord-ovest, a sud-est e a sud-ovest – abbiano ripreso a funzionare quasi normalmente, dovendo gestire solo il congestionamento accumulato. Non è detto che la situazione non torni a peggiorare.

Notiziario in Youtube

giovedì 24 giugno 2010

Cercasi nome per figlio

Non abbiamo ancora deciso, in questo è un casino: cerco un nome corto. Avete presente la scena finale di "Ricomincio da tre"? Con in più il cognome lungo, e in Russia c'è anche il patronimico (io, sui documenti sono Mark Bernardinovič Bernardini, come dire figlio di - o fu, nel mio caso di - Bernardino, impronunciabile). Oltretutto, che non abbia problemi di traslitterazione, che già ho abbastanza problemi io: in Italia, regolarmente mi scrivono come Marco, nonostante io sia Mark anche per l'anagrafe italiana. Non vi dico, quando vivevo in Italia, per gli assegni, quando si usavano: non potevo incassarli, ero costretto a depositarli sul mio conto come Mark Bernardini girandoli come Marco Bernardini. Due persone diverse. Con Vera, nostra figlia, nata sei anni fa (nome di origine greca, che vuol dire fede, ma anche l'anello nuziale, ed oltretutto nessuno che si chiamasse così in nessuna delle due famiglie d'origine) Markovna Bernardini ce la siamo cavata, mo' il problema è il nascituro, a settembre. A me piace Kim, che non è solo il Kommunističeskij Internacional Molodëži (Internazionale Comunista dei Giovani, negli anni '50), ma anche un nome coreano. Il problema è che non piace a Katja, mia moglie, e deve piacere ad entrambi, altrimenti non ci sto io. Si accettano suggerimenti, poi creo un sondaggio...

lunedì 3 maggio 2010

Digitale terrestre italiano all'estero

Avevo già scritto di Tivù Sat e di cosa mi abbiano risposto a proposito di noi italiani all'estero. Adesso m'è venuta la curiosità.

Dicono di se stessi di essere "la prima piattaforma satellitare gratuita italiana". Già, che si vede gratis se compri a qualche centinaio di € il loro decoder.

Di più: noi italiani all'estero non possiamo acquistarlo all'estero, nemmanco in Italia, a meno di non commettere un falso giuridico perseguibile per legge (è esattamente quello che loro mi hanno proposto! Istigazione a delinquere), ovvero di acquistare in Italia il decoder a nome di un prestanome residente in Italia, mi si perdoni la (loro) tautologia.

Sì, avete capito bene: un italiano residente all'estero non può acquistare il decoder di Tivù Sat.

A morire se si riesce a scoprire, al di là delle partecipazioni di RAI, Mediaset e Telecom (La 7), chi sia, che so io, l'Amministratore Delegato.

Wikipedia

Oltre che chiedervi di diffondere e moltiplicare a mille questo messaggio tra tutti i vostri contatti, e di condividere nelle vostre pagine Facebook la nostra petizione, vi chiedo di comunicarmi se riuscite a sapere qualcosa: non finisce qui.

Prevengo la domanda sul perché la petizione non sia, per esempio, in Firmiamo.it: leggete qui.

mark@bernardini.com

domenica 2 maggio 2010

Elettorando 2, a volte peggiorano

Nel maggio del 2009, un anno fa, avevo scritto proprio qui di avere ricevuto la cartolina per le elezioni europee. E sufficiente ripetere molte frasi di allora per quanto riguarda le amministrative del 2010.

Mi è arrivata oggi la cartolina. Sì: oggi: 2 maggio. Per le elezioni del 28 marzo. Cosa ci propongono? Per le elezioni nazionali, a noi, italiani residenti all'estero, ci fanno votare per corrispondenza. Per le Europee e Comunali (e Provinciali e Regionali), a noi, italiani residenti in Paesi extra-UE, ci chiedono di rientrare in Patria.

Guardate bene il riquadro in basso a sinistra: con agevolazioni sul prezzo del biglietto... ferroviario.

Il biglietto aereo andata e ritorno da Mosca costa circa 300 €, quello ferroviario non saprei, ma ne costerà altrettanti e ci mette tre giorni (l'aereo tre ore). Aggiungiamo l'albergo (se uno è emigrato, è emigrato per fame, difficilmente ha conservato un'abitazione nel suo luogo di origine, e non parliamo di quelli che sono emigrati in altri continenti). Togliamo anche un tot di stipendio, per chi lavora fisso (ma anche per chi, come me, è lavoratore autonomo). A spanne, stiamo parlando complessivamente di qualche migliaio di euro.

Non veniteci a dire che bisogna togliere il voto agli italiani all'estero, che tanto non vengono a votare ed il voto ce l'ha dato il fascista Tremaglia: avete un debito con noi, e state cercando infinite scuse per mettervi a posto la vostra sporca coscienza.

E adesso viene il bello. L'altra volta l'hanno spedita per posta aerea prioritaria. Stavolta, per posta convenzionale ordinaria. L'altra volta, ci ha messo 11 giorni. Stavolta? Orpo, dai timbri postali risulta che le poste russe, dal 27 aprile al 2 maggio, ci hanno messo 5 giorni. E quelle italiane? Dall'8 marzo al 27 aprile fanno... 50 giorni tondi!

Con internet, fax telex, piccioni viaggiatori, segnali di fumo, tam-tam, ci avrebbero messo di meno... Già, ma sono gli italiani all'estero che non vogliono votare.

lunedì 15 marzo 2010

Protestare serve

Вчера, 14 марта, у всех подъездов дома №[segue il mio indirizzo] было развешено предупреждение, что сегодня, 15 марта, с 10:00 и до окончания аварийных работ, будет отключена горячая и холодная вода.

Сегодня, 15 марта, в 8:30 утра, была отключена горячая вода.

Позвонив в ДЭЗ (912-71-99), меня "отфутболили" в ПЕКО. Позвонив туда (912-49-84), меня, мягко говоря, "послали" и повесили трубку.

Вполне очевидно, что это самое время, когда большинство населения готовится идти на работу.

Поскольку, путем налогов, оплаты услуг ЖКХ и т.д., мы являемся работодателями данных услуг, считаю неправомерным упомянутое отключение, ибо не мы должны подстраиваться под прихоти технических специалистов.

Был бы Вам признателен, если Вы прокомментируете сложившуюся ситуацию.

Questo è quanto ho inviato al sito della nostra Uprava di quartiere. Indovinate? Dieci minuti dopo avevamo l'acqua calda.

martedì 16 febbraio 2010

Boicottata la petizione "No criptaggio RAI"

Circa due anni fa, avevo lanciato una petizione sul sito “Firmiamo.it” dal titolo No criptaggio RAI. Il testo era il seguente:

Come sanno tutti gli italiani residenti all’estero (e ormai anche gli italiani condannati al digitale terrestre), in nome dell’assenza di non meglio specificati “diritti di diffusione all’estero”, siamo privati della visione di buona parte della programmazione televisiva pubblica, quella della RAI, ed ovviamente privata, Mediaset e La7.

Quello che non tutti sanno, è che, secondo la Corte Europea di Giustizia, tale provvedimento non è obbligatorio.

Infatti, siamo gli unici in tutta Europa, dunque non solo i canali extracomunitari (i russi ORT ed RTR, per esempio), ma persino la TVE spagnola, Antenne 2 e TV5 francesi e quant’altri non criptano alcun programma.

Come se non bastasse, induce ad un ragionevole dubbio anche la scelta dei programmi criptati: quasi tutti quelli sportivi (calcio, ciclismo, automobilismo, nuoto, ecc.), ma non le trasmissioni di commenti sullo sport (piene zeppe di pubblicità), e poi i cartoni animati (pensiamo a quanti italiani all’estero hanno il problema di far apprendere la lingua italiana ai propri figli), e vari film e telefilm.

Perché, ad esempio, viene criptata “L’ultima carrozzella” con Anna Magnani ed Aldo Fabrizi, ma non la quasi totalità di film americani, anche di pessima qualità? Perché Star Trek, ma non Walker Texas Ranger? Perché il Commissario Scali (un telefilm italianissimo degli anni ‘70), ma non il tedesco “Cobra 11”? Perché, addirittura, certe puntate del Tenente Colombo e certe altre no? O persino il primo tempo di certi film no ed il secondo sì? L’elenco potrebbe essere infinito.

Per non parlare delle decine, centinaia di televisioni italiane locali, che non criptano nulla. Peccato che sia rarissimo per loro trasmettere qualcosa di diverso dalle televendite, previsioni del lotto e telefoni porno.

Il dubbio, appunto, nasce da una semplice considerazione: chi decide, concretamente, cosa criptare e cosa no?

Con la presente petizione chiediamo che si faccia chiarezza una volta per tutte, e ci si adegui a quanto accade per le altre reti europee.

E’ ovvio che, una volta eliminato il criptaggio da parte della televisione pubblica (si rasenta l’interruzione di pubblico servizio), le reti private non potranno far altro che adeguarsi a loro volta, in nome della concorrenza.

Non ha avuto un grande successo, meno di 200 firme, di cui solo un quarto di italiani all’estero.

Un anno e mezzo fa ho replicato questa petizione nella rete sociale Facebook. Attualmente siamo ad un mezzo migliaio di firme.

Un paio di settimane fa ho scoperto che su Firmiamo.it la petizione risulta inesistente. Per la precisione, si legge: Oops! Pagina non trovata. Il server ha restituito un errore 404.

Dopo una rapida verifica, risulta addirittura cancellato il mio account. Ho provato a scrivere agli amministratori, ma ovviamente non mi hanno degnato di alcuna risposta. La spiegazione che mi sono dato è che da vari mesi mi inondavano di spam commerciale ed io li inoltravo regolarmente al servizio internazionale “abuse”. Una meschina vendetta, insomma.

Ecco alcuni commenti alla petizione in Firmiamo.it, che non leggerete più:

Marco Campagna, dalla Sicilia: “Non vedendoli ci guadagnereste... ma almeno facciamo vedere che “porcherie” propina la TV italiana”

Giuseppe Vitale, dall’Inghilterra: “Siamo italiani e vivere in Inghilterra e abbiamo il diritto per guardare i nostri programmi di italia, il governo italiano hanno abbandonato a noi italiano che viviamo in Inghilterra”

Fabio Di Segni, dalla Toscana: “Cara Rai Io ti pago il canone e via antenna non ricevo nulla. Mi sono abbonato a Sky per ricevere i canali in chiaro Rai. Adesso mi cripti anche i canali Sky Perche????????”

Felice Bono, dalla Sicilia: “Roba da italiani”

Carlo Barbiani, dalla Lombardia: “E’ la dimostrazione che la RAI non è libera, ed è strettamente in ostaggio”

Carlo Caetani, dalla Svizzera: “Era ora che qualcuno fa qualcosa!!!!”

Gabriele Zaverio, dalla Sicilia: “... E che dire del digitale terrestre? Stanno preparando il terreno per fotterci tutti: Criptazione pure sui canali locali, e fine della tv libera in Italia! No al digitale terrestre criptato!”

Loris Vernarelli, dalla Svizzera: “Spero che una volta per tutte si faccia chiarezza su questo fatto, anzi misfatto. Non è possibile che noi italiani all’estero non veniamo presi in considerazione dal nostro paese d’origine. E’ ora di finirla! Grazie per la petizione”

Costante Marengo, da Mosca: “Bravo Mark!”

Antonella Rebuzzi, da Mosca, ex-senatrice PDL: “Ho già presentato un’interpellanza in proposito durante il mio mandato. Continuerò fino allo sfinimento. L’importante sarà ottenere un risultato. Ne abbiamo tutti i diritti”

Isabella Cimaglia, dalla Puglia: “E’ davvero una vergogna”

Michele Caporusso, dalla Germania: “Sono spesso all`estero e mi tocca vedere l`Italia sui canali stranieri.. insomma, anche la nazionale!?? Membro tricolore”

Roberto Sciamanna, da Roma: “Ci dobbiamo distinguere da tutti gli altri paesi!!!!!”

Aleksandra Kralkowska, da Varsavia: “Sono una cittadina polacca. Partecipo con entusiasmo nell’attività di Megachip. Condivido gli obiettivi, tra questi la lotta per la democrazia nella comunicazione. Tempo fa, a Varsavia, ho segnalato a Giulietto Chiesa il problema di criptaggio”

Pietro Tofanetti, da Milano: “tempo fa si era parlato di una scheda distribuita a tutti gli abbonati Rai. Ma penso non se ne sia fatto più nulla. E’ una situazione scandalosa che deve essere affrontata al più presto”

Leonardo Canepa, dall’Italia: “eliminare qualsiasi trasmissione criptata io pago il canone ! disonesti”

Alex Coccia, dall’Olanda: “Ma come si fa ad oscurare le partite della nazionale ad un italiano all’estero? Solo se servono voti, durante le campagne elettorali, tutti a preoccuparsi dai poveri compatrioti emigrati!”

Mario Pontecorvi, dal Lazio: “risiedo in una zona a bassa recezione del segnale,debbo pertanto utilizzare il satellite senza alcun abbonamento, non do soldi a sky, ma non posso vedere quasi niente”

Anonimo, da Napoli: “Aggiungo che ritengo scandaloso che diversi canali satellitari tematici della Rai (quindi pagati con il canone), siano visibili solo tramite la piattaforma Sky e non con un normale decoder”

Renzo Desario, da Mosca: “speriamo che ce la facciamo”

Roberto Gallo, dalla Sicilia: “Aggiungo: il palinsesto di Rai International E’ pietoso!”

Aleksandar Karlic, da Bologna: “iniziativa giusta”

Domenico Felici, da Roma: “basta al criptaggio dei programmi”

Anonimo, da Salerno: “Oltre ai connazionali all’estero questo servizio è molto utile anche a chi, qui in Italia, non riceve bene, o addirittura del tutto, i canali RAI e, vi assicuro, non sono pochi”

Federico Franceschini, dall’Italia: “da un ex italiano all’estero, teniamoci i nostri connazionali vicini”

Anonimo, dall’Italia: “Affinché il servizio pubblico sia tale, liberamente fruibile dagli italiani non raggiunti dai ponti di terra e dagli italiani all’estero”

Stefano Marongiu, dalla Germania: “Sarebbe ora di smetterla con il criptaggio!”

Flavia Vendittelli, da Roma: “Per chi viaggia o per chi vive all’estero non poter vedere i canali italiani è un disagio. Spero che la situazione cambi presto”

Quello che chiedo a chi mi legge in questo momento è sicuramente di boicottare d'ora in poi quelli di Firmiamo.it, ma soprattutto di firmare la petizione in Facebook, di propagandarla, e di diffondere (condividere) questo mio articolo. Capisco che sia fastidioso iscriversi alla rete sociale solo per questa petizione, ma al momento non abbiamo altre possibilità…

mercoledì 3 febbraio 2010

Quasi quattro milioni gli italiani residenti all'estero

Ogni anno un decreto ne fissa il numero sulla base dei dati del ministero dell'Interno.

Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il decreto ministeriale 27 gennaio 2010 con il quale viene fissato, sulla base dei dati dell'elenco aggiornato riferiti al 31 dicembre dell'anno precedente, il numero dei cittadini italiani residenti nelle singole ripartizioni della circoscrizione estero.

Le ripartizioni sono: Europa, compresi i territori asiatici della Federazione Russa e della Turchia; America meridionale; America settentrionale e centrale; Africa, Asia, Oceania e Antartide.

Gli italiani che risiedono nelle ripartizioni sono:

Europa2.218.527
America meridionale1.187.972
America settentrionale e centrale374.357
Africa, Asia, Oceania e Antartide214.876