lunedì 3 maggio 2010

Digitale terrestre italiano all'estero

Avevo già scritto di Tivù Sat e di cosa mi abbiano risposto a proposito di noi italiani all'estero. Adesso m'è venuta la curiosità.

Dicono di se stessi di essere "la prima piattaforma satellitare gratuita italiana". Già, che si vede gratis se compri a qualche centinaio di € il loro decoder.

Di più: noi italiani all'estero non possiamo acquistarlo all'estero, nemmanco in Italia, a meno di non commettere un falso giuridico perseguibile per legge (è esattamente quello che loro mi hanno proposto! Istigazione a delinquere), ovvero di acquistare in Italia il decoder a nome di un prestanome residente in Italia, mi si perdoni la (loro) tautologia.

Sì, avete capito bene: un italiano residente all'estero non può acquistare il decoder di Tivù Sat.

A morire se si riesce a scoprire, al di là delle partecipazioni di RAI, Mediaset e Telecom (La 7), chi sia, che so io, l'Amministratore Delegato.

Wikipedia

Oltre che chiedervi di diffondere e moltiplicare a mille questo messaggio tra tutti i vostri contatti, e di condividere nelle vostre pagine Facebook la nostra petizione, vi chiedo di comunicarmi se riuscite a sapere qualcosa: non finisce qui.

Prevengo la domanda sul perché la petizione non sia, per esempio, in Firmiamo.it: leggete qui.

mark@bernardini.com

domenica 2 maggio 2010

Elettorando 2, a volte peggiorano

Nel maggio del 2009, un anno fa, avevo scritto proprio qui di avere ricevuto la cartolina per le elezioni europee. E sufficiente ripetere molte frasi di allora per quanto riguarda le amministrative del 2010.

Mi è arrivata oggi la cartolina. Sì: oggi: 2 maggio. Per le elezioni del 28 marzo. Cosa ci propongono? Per le elezioni nazionali, a noi, italiani residenti all'estero, ci fanno votare per corrispondenza. Per le Europee e Comunali (e Provinciali e Regionali), a noi, italiani residenti in Paesi extra-UE, ci chiedono di rientrare in Patria.

Guardate bene il riquadro in basso a sinistra: con agevolazioni sul prezzo del biglietto... ferroviario.

Il biglietto aereo andata e ritorno da Mosca costa circa 300 €, quello ferroviario non saprei, ma ne costerà altrettanti e ci mette tre giorni (l'aereo tre ore). Aggiungiamo l'albergo (se uno è emigrato, è emigrato per fame, difficilmente ha conservato un'abitazione nel suo luogo di origine, e non parliamo di quelli che sono emigrati in altri continenti). Togliamo anche un tot di stipendio, per chi lavora fisso (ma anche per chi, come me, è lavoratore autonomo). A spanne, stiamo parlando complessivamente di qualche migliaio di euro.

Non veniteci a dire che bisogna togliere il voto agli italiani all'estero, che tanto non vengono a votare ed il voto ce l'ha dato il fascista Tremaglia: avete un debito con noi, e state cercando infinite scuse per mettervi a posto la vostra sporca coscienza.

E adesso viene il bello. L'altra volta l'hanno spedita per posta aerea prioritaria. Stavolta, per posta convenzionale ordinaria. L'altra volta, ci ha messo 11 giorni. Stavolta? Orpo, dai timbri postali risulta che le poste russe, dal 27 aprile al 2 maggio, ci hanno messo 5 giorni. E quelle italiane? Dall'8 marzo al 27 aprile fanno... 50 giorni tondi!

Con internet, fax telex, piccioni viaggiatori, segnali di fumo, tam-tam, ci avrebbero messo di meno... Già, ma sono gli italiani all'estero che non vogliono votare.